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QUEL DIRITTO SACROSANTO DEI TRE GIORNI
Di Marisa Melis
Quotidiano Sardegna del 6 febbraio 2012
Più analizzo i criteri di applicazione da parte della Regione Sardegna della L.162/98 (contributi ai disabili gravi per progetti di vita quotidiana) e più penso a quante cose vengono banalizzate.
Uno dei criteri negativi è la dichiarazione da parte del familiare (voluta dalla Regione) che guarda il disabile ed usufruisce dei 3 giorni di permesso al mese retribuiti in base alla L.104/92.
Non interessa in percentuale quanto l’applicazione di questo criterio incida sul piano personalizzato del disabile, infastidisce il principio.
Dovrebbe essere chiaro il concetto che i tre giorni non lavorati ma retribuiti di cui un familiare usufruisce servono per portare il disabile a fare visite o quant’altro. Se pensiamo per esempio a quante volte un lavoratore deve accompagnare un dializzato a fare la terapia, ci possiamo rendere conto di quanto pochi siano i giorni. Un dializzato ha necessità di andare in ospedale 3 volte alla settimana. Sono un aiuto, non sono la soluzione.
Chi ha riconosciuto lo stato di gravità (solo loro) della Legge 104/92, ha DIRITTO ai tre giorni, non mi stancherò mai di dirlo, non sono mai stati un regalo della Regione Sardegna, perché, sono il risultato di una battaglia vinta dalle associazioni dei disabili, da questi ultimi e dai sindacati.
Tutti insieme si sono impegnati a livello nazionale perché, chi accudisce un disabile in stato di GRAVITA’ possa usufruirne.
Molte volte le battutine fatte nei convegni per l’utilizzo di questi tre giorni da parte di chi dovrebbe essere invece attento e controllato nelle sue esternazioni, sono un’ulteriore offesa nei confronti di chi veramente si spende per il benessere del suo familiare disabile.
Un altro appunto che vorrei rendere noto è questo: troviamo assurdo che si debbano sborsare quattrini per la compilazione della scheda della salute, come se a dimostrazione della disabilità dei nostri cari non ci fossero interi faldoni di documenti compilati da centri di alta specializzazioni e da fior fiore di specialisti. Non basta. Sul territorio della nostra Regione per la compilazione di questa scheda non esiste un tariffario. Certi medici non chiedono niente al paziente, altri hanno chiesto anche 100 euro.
Durante una riunione importante. si era preso un’impegno ufficiale che doveva regolamentare le tariffe chiedendo l’intervento dell’Ordine dei Medici.
Parole che non hanno trovato seguito nella nuova deliberazione che riguarda questo importante finanziamento per i disabili.
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